GIRO DELLE SORGENTI
STAGNO DELLE SALAMANDRE – FONTE FUMAGALLO
Prima di iniziare la camminata alla scoperta delle sorgenti di Casciago e Morosolo dobbiamo dirvi che questo progetto non è tutto nostro, ma è stato studiato dalla scuola elementare di Morosolo e, grazie alle insegnanti e genitori che ce lo hanno concesso, noi della costituenda Pro Loco abbiamo elaborato questa camminata. Con questo giro vogliamo non solo farvi scoprire o riscoprire le sorgenti, ma farvi conoscere e apprezzare luoghi e raccontarvi particolari di queste zone.
Qui dove inizia il percorso, dove vedete costruito, c’era un bellissimo prato lungo tutta la via e attraversato a metà da un sentiero che portava alla sorgente Fumagallo che vedremo poi. Ci incamminiamo verso la via Solferino - direzione nord e incontriamo la zona detta “la Vigna”. Qui prima che il comune elaborasse il progetto di edilizia attuale esisteva una zona tutta a vigneti che includeva la villa e la casa dei contadini di proprietà prima del Conte Minola Cattaneo, poi ceduta ai signori Trolli e ora proprietà Bernasconi. In questo terreno si coltivava uva da vino per uso familiare. La cappellina recintata che incontriamo sulla destra è un’antica cappella votiva dedicata alla Madonna Addolorata, restaurata alcuni anni fa dal pittore varesino Butera: si sta pensando di fare un parco pubblico sul terreno circostante. Giriamo ora a sinistra, percorrendo la strada sterrata, dove incontriamo da un lato la proprietà prima descritta e dall’altro la zona della “Scerea”, ora tutta costruita. Questa stradina ai tempi era probabilmente un veloce collegamento per la stazione e per Casciago. Giungiamo ora al cosiddetto “stagno delle salamandre”, situato in proprietà privata, ormai ridotto quasi ad una pozza. A causa delle costruzioni a monte si sono rovinati gli invasi e pertanto l’afflusso di acqua è molto scarso. In tempi passati la situazione era differente tanto che l’acqua sorgiva oltre ad essere bevuta da tutti veniva usata per irrigare gli orti e i vigneti. Si dice anche che quando era proprietario il conte Minola Cattaneo era stato elaborato un progetto di tubature per portare l’acqua sui terreni coltivati a vigneto e in paese .
La zona che andremo ora ad attraversare viene chiamata “Zecunt”. Anche nella proprietà di fianco esisteva un’altra sorgente, detta “il bassino”, circondata da una costruzione in muratura, ormai in pessime condizioni. Anche qui a causa delle modifiche del terreno la sorgente ha perso consistenza. Continuiamo ora lungo il sentiero e giriamo a sinistra attraversando prati molto umidi in questo periodo perché il sole non riesce a farvi capolino e il torrente Tinella scorre più basso in valle. Lungo la ferrovia verso Laveno incontriamo dei rigagnoli che sono lo scarico delle sorgenti nella proprietà che abbiamo descritto prima. Passando la località Logaccio, arriviamo alla fonte Fumagallo, sorgente ai tempi su proprietà Amici, signori di Milano, che nei periodi estivi venivano a passare le ferie nella casa sopra. La sorgente è sempre stata ben alimentata con acqua molto buona e molto fresca tanto che molti di Morosolo, specialmente nel periodo estivo, ne utilizzavano in gran quantità. La raccolta dell’acqua veniva affidata a ragazzi e ragazze del paese che la raccoglievano in bottiglioni con una speciale chiusura, molto usata alcuni anni fa. Dopo la costruzione delle case di edilizia popolare qui sopra, l’acqua non è più potabile e la zona circostante è in stato di abbandono. Ci incamminiamo verso il prato che costeggia il torrente, che scende dalla sorgente per sfociare nel fiume Tinella, e giungiamo in via Sora . Sbucando al termine della via San Martino scendiamo al ponte del diavolo. Più in là, in località “la Pinera”, è localizzata un’altra sorgente, anche questa molto usata in passato, il cui corso scende verso il lago in località Groppello. Altre sorgenti, ora scomparse o incanalate, erano molto attive sul territorio. Vorremmo citare “la fontana” sulla strada per Calcinate, lavatoio pubblico quando non c’era la lavatrice, e “la pisarota”, acqua, ora incanalata, che usciva da un muro, passava sotto la strada da Casciago a Morosolo all’altezza della Floricoltura Crugnola e scendeva verso il lago, nella valletta sottostante.
Qui dove inizia il percorso, dove vedete costruito, c’era un bellissimo prato lungo tutta la via e attraversato a metà da un sentiero che portava alla sorgente Fumagallo che vedremo poi. Ci incamminiamo verso la via Solferino - direzione nord e incontriamo la zona detta “la Vigna”. Qui prima che il comune elaborasse il progetto di edilizia attuale esisteva una zona tutta a vigneti che includeva la villa e la casa dei contadini di proprietà prima del Conte Minola Cattaneo, poi ceduta ai signori Trolli e ora proprietà Bernasconi. In questo terreno si coltivava uva da vino per uso familiare. La cappellina recintata che incontriamo sulla destra è un’antica cappella votiva dedicata alla Madonna Addolorata, restaurata alcuni anni fa dal pittore varesino Butera: si sta pensando di fare un parco pubblico sul terreno circostante. Giriamo ora a sinistra, percorrendo la strada sterrata, dove incontriamo da un lato la proprietà prima descritta e dall’altro la zona della “Scerea”, ora tutta costruita. Questa stradina ai tempi era probabilmente un veloce collegamento per la stazione e per Casciago. Giungiamo ora al cosiddetto “stagno delle salamandre”, situato in proprietà privata, ormai ridotto quasi ad una pozza. A causa delle costruzioni a monte si sono rovinati gli invasi e pertanto l’afflusso di acqua è molto scarso. In tempi passati la situazione era differente tanto che l’acqua sorgiva oltre ad essere bevuta da tutti veniva usata per irrigare gli orti e i vigneti. Si dice anche che quando era proprietario il conte Minola Cattaneo era stato elaborato un progetto di tubature per portare l’acqua sui terreni coltivati a vigneto e in paese .
La zona che andremo ora ad attraversare viene chiamata “Zecunt”. Anche nella proprietà di fianco esisteva un’altra sorgente, detta “il bassino”, circondata da una costruzione in muratura, ormai in pessime condizioni. Anche qui a causa delle modifiche del terreno la sorgente ha perso consistenza. Continuiamo ora lungo il sentiero e giriamo a sinistra attraversando prati molto umidi in questo periodo perché il sole non riesce a farvi capolino e il torrente Tinella scorre più basso in valle. Lungo la ferrovia verso Laveno incontriamo dei rigagnoli che sono lo scarico delle sorgenti nella proprietà che abbiamo descritto prima. Passando la località Logaccio, arriviamo alla fonte Fumagallo, sorgente ai tempi su proprietà Amici, signori di Milano, che nei periodi estivi venivano a passare le ferie nella casa sopra. La sorgente è sempre stata ben alimentata con acqua molto buona e molto fresca tanto che molti di Morosolo, specialmente nel periodo estivo, ne utilizzavano in gran quantità. La raccolta dell’acqua veniva affidata a ragazzi e ragazze del paese che la raccoglievano in bottiglioni con una speciale chiusura, molto usata alcuni anni fa. Dopo la costruzione delle case di edilizia popolare qui sopra, l’acqua non è più potabile e la zona circostante è in stato di abbandono. Ci incamminiamo verso il prato che costeggia il torrente, che scende dalla sorgente per sfociare nel fiume Tinella, e giungiamo in via Sora . Sbucando al termine della via San Martino scendiamo al ponte del diavolo. Più in là, in località “la Pinera”, è localizzata un’altra sorgente, anche questa molto usata in passato, il cui corso scende verso il lago in località Groppello. Altre sorgenti, ora scomparse o incanalate, erano molto attive sul territorio. Vorremmo citare “la fontana” sulla strada per Calcinate, lavatoio pubblico quando non c’era la lavatrice, e “la pisarota”, acqua, ora incanalata, che usciva da un muro, passava sotto la strada da Casciago a Morosolo all’altezza della Floricoltura Crugnola e scendeva verso il lago, nella valletta sottostante.